Vestitino tutto nuovo!

Il 2018 ha portato un nuovo vestitino al mio vecchio blog. 
Insomma, 'nuovo' in effetti più per la forma che non per il contenuto, però era davvero a lungo che pensavo a cosa fare con questo mio diario online. Sono quasi 8 anni che c'è ormai, e mi infastidiva troppo il pensiero di chiuderlo. Quando lo guardo, in effetti, e vado un po' all'indietro nel tempo, vedo tutte le 'testimonianze' delle cose che ho fatto e... uau! Son davvero tante.

L'ultimo anno è stato duro, però. Mi son buttata con tutte le energie nello studio per finire, e quindi ho molto trascurato il blog. Non solo il blog, in effetti, ma tutto ciò che è social. Ora però si avvicina la fine, manca un solo esame, e quindi ho voglia di rimettermi a curare un po' delle cose che tanto amo. Leggere, scrivere, dipingere... Insomma sempre quelle! 

C'è stato anche un altro aspetto che un po' mi bloccava, perché in qualche modo questo blog non lo sentivo più 'mio'.. o meglio, come se si occupasse solo di cose passate, e quelle relative alla Laura-aggiornata non interessassero a nessuno. Forse è così, ma dopo lunga riflessione ho deciso che non mi importa. Continuerò a pubblicare i miei post, spero con una cadenza più costante.

Detto questo, parliamo di esami.
Sono stremata. L'ultimo anno, davvero, è stato un delirio. I miei figli ne sanno qualcosa, ho dovuto rinunciare a tante occasioni di condivisione di spazi e momenti con loro, e a volte un po' è pesato. Ora però che ho superato il rischio di mandare tutto a quel paese (a un solo esame dalla fine, no, non lo farò!), vorrei dire ai signori boriosi che dall'alto della loro cultura accademica ritengono che Scienze della Comunicazione è un corso di laurea per fancazzisti, che se ne possono andare al diavolo. Su una sola cosa concordo: forse è un po' il bacino di quegli studenti che non hanno le idee chiare su cosa fare, o non sono portati né per fare i dottori, né i commercialisti, né gli avvocati. Ma, vi assicuro: questi studenti si riconoscono perché quando sono agli esami non riescono a collegare i concetti tra loro, non riescono a sostenere conversazioni, non riescono a studiare se non a memoria, ovvero non sanno ragionare. Ogni tanto son rabbrividita a pensare che questi saranno i nostri futuri anchormen, o la prossima classe politica, o i direttori di riviste e giornali. Eppure, non sono tutti così. Non è vero che i giovani non si impegnano più. E non è vero che nelle nuove Università non c'è da studiare. ANZI!!

A questo proposito, vorrei fare una simpatica dedica al professore che mi ha interrogato l'altro giorno. Un docente che della docenza fa evidentemente un hobby, dato che - giuro - in quattro anni di mail inviate ai professori è stato l'unico a non rispondere mai (MAI) alle mie mail; un professore con cattedra a Scienze della Comunicazione incapace di comunicare, parlando con gli studenti durante l'esame SOLO E SOLTANTO con la mano davanti alla bocca, farfugliando tanto da non farsi comprendere. Pieno di boria e di supponenza. 
Quell'unico professore che - boh, chissà perché - ha penalizzato il mio intero percorso di studi con un 20, voto che fa precipitare la mia media e che probabilmente mi costerà la votazione finale alla discussione della tesi. Per intenderci: non è per il voto in sé che sono risentita, ma per l'atteggiamento. Perché io non sono una studentessa da 20, casomai son più vicina ad essere una studentessa da 30. E l'unico motivo per cui non ho rinunciato a 'sto voto e rifatto l'esame è che, dal modo in cui mi ha guardata mentre mi assegnava il voto ho capito che in caso di rinuncia al prossimo esame mi avrebbe proprio bocciata. Non ammetteva il diritto di replica. 
Così, ho portato a casa. Voto ed esperienza. Perché al momento la mia priorità è laurearmi a maggio, e non  posso saltare questo appuntamento per colpa di un inabile misogino lunatico deficiente.

Quindi, grazie.
Per fortuna, non sono tutti così, anzi. E per fortuna siamo quasi alla fine!



Baci, L.

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